Premessa generale (relativa a tutti i post)

Questo blog esiste grazie ai contributi di vari autori. Il gruppo iniziale (che contiamo di allargare) non è omogeneo per molti aspetti (e non potrà né dovrà mai esserlo), ma condivide l’idea che il tempo della vita meriti di essere vissuto con consapevolezza e passione, anche se la cultura di massa, i rituali sociali .. (continua a leggere la premessa generale)

mercoledì 30 giugno 2010

MicroMega e i nuovi spazi della politica



Sull’ultimo numero di MicroMega compare una discussione fra il direttore Paolo Flores d’Arcais, Nichi Vendola e Luigi de Magistris che ha un significato particolare in questo momento particolare della storia del nostro paese. Ciò che sta maturando sotto gli occhi di tutti è un colpo di stato, strisciante ma ben direzionato. Gli attacchi alla magistratura ed alla libertà di stampa sono fatti gravissimi. Tale situazione, però non preoccupa la maggior parte della popolazione perché è stata accuratamente "preparata" negli ultimi tre decenni con la progressiva trasformazione della (allora emergente, ma vivace) cultura della socialità e della partecipazione in una cultura del disimpegno e dell’indifferenza.

La televisione è diventata il motore sociale dell’isolamento domestico e della banalità condivisa e, nel tempo è diventata uno strumento di disinformazione di massa. Ora che essa è nelle mani di una sola persona funziona come strumento di consenso di massa, in un’epoca in cui la gravità della crisi economica, la diffusione della corruzione e l’assurdità della politica governativa dovrebbero rendere il clima sociale pre-rivoluzionario, anziché reazionario.

C’è però un altro rilevante strumento di disinformazione di massa: l’autodistruzione della sinistra e la sua latitanza sul piano culturale [cfr. i POST C’erano una volta la destra e la sinistra e Sogni e politica]. Gli attuali rappresentanti dei partiti di sinistra parlano in TV di sciocchezze e non parlano più alle persone di progetti alternativi ad una realtà denunciata come ingiusta e ingiustamente violenta.

In un momento storico in cui il potere si è aggiornato e i partiti democratici si sono suicidati non è facile capire su cosa si possa far leva per un cambiamento positivo e su chi si possa contare. Per questo, la chiacchierata su MicroMega fra tre persone non compromesse con il potere è importante. Anche se testimonia che gli stessi esponenti più “radicali” e “puliti” della sinistra trascurano molti temi fondamentali del nostro blog, mostra che c’è ancora una sinistra aperta ad una prospettiva di cambiamento, di reale democratizzazione della società e di riflessione sulla qualità della vita.

Purtroppo le cose vanno tanto male che anche chi vuole migliorare la società deve sprecare parole ed energia a combattere proposte di leggi semplicemente assurde, però conforta il fatto che tre persone si interroghino anche sulla prospettiva di un impegno politico di ampio respiro. Potranno dare un contributo se saranno coerenti e soprattutto se integreranno il discorso politico culturale che già fanno con nuove idee: la tutela dei bambini (che hanno dei bisogni fondamentali anche se non possono votare), l’affrancamento della vita quotidiana delle persone dall’oppressione della burocrazia, la centralità della dimensione della persona in un progetto politico alternativo.

Elisa



Riporto ora alcune citazioni dalle pagine di MicroMega che possono dare un’idea della discussione che si sta sviluppando.

Paolo Flores d’Arcais – Opinion maker di provata cautela parlano ormai esplicitamente di golpe strisciante, di democrazia in pericolo, già colpita negli elementi vitali. L’opposizione ufficiale, nel senso del PD, continua invece a trattare questo esecutivo al massimo come un pessimo governo ...

Luigi de Magistris – Non c’è dubbio che in un momento così drammatico –con una gravissima crisi economica in corso e, sullo sfondo, un disegno autoritario che si sta consolidando- un’opposizione unita e forte avrebbe potuto dare, insieme ad altre componenti del paese, una spallata politica definitiva a questa maggioranza e a questo governo. (…) Perché si è così timidi nel contrapporsi al malaffare, alla corruzione e all’istituzionalizzazione delle mafie? Perché in questo sistema di gestione del potere c’è dentro fino al collo una parte significativa del centro-sinistra. Questo è il punto.

Paolo Flores d’Arcais – De Magistris ha prima ricordato che pezzi consistenti di opposizione fanno parte del sistema della casta e della cricca. Ma c’è di più, anche i pezzi che non ne fanno parte non sono disposti a rompere radicalmente e a combattere frontalmente questo sistema.

Nichi Vendola – La sinistra non ha più categorie in grado di decifrare la realtà e parole capaci di suscitare passioni. Questo è il punto.

Luigi de Magistris – Sono fermamente convinto che noi faremmo una rivoluzione se riuscissimo a tenere insieme legalità, diritti, economia, sviluppo e lavoro. Sono cose che non solo non si contraddicono, ma si implicano reciprocamente. Ad esempio, lottare contro la criminalità al Sud, significa anche lottare contro un sistema di collusione di cui fanno parte diversi amministratori locali; e questo significa battersi contro lo sperpero del denaro pubblico che potrebbe invece essere impiegato per progetti di vero sviluppo del territorio in grado di fornire occupazione e reddito. (…) Io giro il paese ormai da un anno come politico, e prima l’ho girato da magistrato. Ho potuto toccare con mano che la gente ha voglia di entusiasmo, di passione, di un linguaggio diverso usato da persone diverse. Diverse non necessariamente perché nuove o perché anagraficamente giovani. C’è Salvatore Borsellino che non è giovane, ma che suscita delle passioni enormi quando parla. Intendo dire che c’è bisogno di persone di persone dotate di credibilità, nelle quali si possano riconoscere non solo delle idee e un programma, ma delle storie personali e degli itinerari umani capaci di testimoniare una diversità morale ed esistenziale prima ancora che politica.

Paolo Flores d’Arcais – Non possiamo affidare il carattere nuovo della politica alla buona volontà e alla morale adamantina dei singoli, dobbiamo disincentivare strutturalmente ogni propensione al carrierismo e alla corruzione. Il che si può fare in un unico modo: stabilendo che il grosso dell’attività politica democratica deve essere affidato … a cittadini che la politica la faranno come servizio disinteressato … solo per un mandato e poi dovranno tornare a lavorare nella società civile…

Nichi Vendola – Io vorrei contribuire a un’operazione “ostetrica”, alla nascita di un’altra narrazione e di altri narratori. Vorrei costruire un’operazione politico-culturale il cui vero successo sarebbe per me poter guadagnare l’uscita dalla vita pubblica: e poterlo fare con felicità. (...) Trovo sconcertante il fatto che la politica non si ponga proprio il problema di capire cosa succede nelle scuole, nei posti di lavoro; chi sono i precari, qual è la loro psicologia collettiva, come vivono il rapporto con il futuro ... Queste sono le vere domande. (...) E in un mondo così parcellizzato è poi intervenuta la tv con la sua pedagogia dell'ombelico. Io ho messo su questa esperienza che si chiama "Le fabbriche di Nichi", grazie alla quale ho per altro vinto le elezioni in Puglia. A metà luglio ci saranno gli Stati generali delle fabbriche. (...) Le fabbriche di Nichi sono un luogo in cui, a differenza che nei partiti, l'elemento centrale è la cooperazione e non la competizione.

Luigi de Magistris – Io, Nichi, e con noi tanti altri, avvertiamo l’urgenza di darci da fare in questa fase così delicata. Ma dobbiamo anche stare attenti a costruire qualcosa che regga, qualcosa che contribuisca ad aggregare energie e non sia invece un ulteriore elemento di frammentazione nel già tanto disarticolato quadro del centro-sinistra italiano. (…) In fondo il programma dell’alternativa è già contenuto nelle energie sorgive dei tanti movimenti che hanno segnato il protagonismo politico della società civile negli ultimi anni. Sono parole semplici e chiare che parlano di legalità, diritti, lavoro, dignità internazionale. Ci sono tante persone, dentro e fuori i partiti, che sono già pronte a riconoscersi in un progetto del genere.


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