Premessa generale (relativa a tutti i post)

Questo blog esiste grazie ai contributi di vari autori. Il gruppo iniziale (che contiamo di allargare) non è omogeneo per molti aspetti (e non potrà né dovrà mai esserlo), ma condivide l’idea che il tempo della vita meriti di essere vissuto con consapevolezza e passione, anche se la cultura di massa, i rituali sociali .. (continua a leggere la premessa generale)

venerdì 3 luglio 2009

C’erano una volta la destra e la sinistra

C’erano una volta la destra e la sinistra. Più o meno democratiche, più o meno antidemocratiche, più o meno centriste e più o meno radicali. La destra che tutelava gli interessi dei pochi al potere e la sinistra che cercava di tutelare gli interessi dei tanti senza potere. C’era un'ideologia reazionaria espressa dalla destra e un'ideologia “progressista” che si declinava con varie sfumature riflettendo le varie componenti della sinistra.

Oggi tutto è cambiato.

Oggi esiste la destra che come in passato tutela gli interessi di pochi e la sinistra che si accontenta di occupare piccoli spazi di potere rassicurando i conservatori e facendo qualche lagna rituale per la vita difficile di tanti.
Oggi è ancora presente un’ideologia reazionaria di destra, ma soprattutto dilaga un torrente di stupidità in TV, nei giornali e anche nel web, che disgusta le persone pensanti e affascina le persone culturalmente più deboli lasciate a se stesse da una sinistra che ha rinunciato a qualsiasi impegno ideale, culturale, critico nei confronti del potere costituito e dei “vizi ideologici” che lo riflettono.
Quindi una destra meno autoritaria e più seduttiva, che seduce i più deboli frantumando il senso di appartenenza alla società e rinforzando la passività, il non impegno, la ricerca di divertimenti banali e di pensieri rozzi.

Quelle che erano “le masse popolari” (scalpitanti) sono in buona parte diventate “masse addormentate”, cioè rassegnate. Le “masse” che vogliono conoscere il punto di vista di una ballerina sul movimento di liberazione della donna, il punto di vista di un culturista sulla salute e il punto di vista di una coppia che ha pomiciato in un reality sulla globalizzazione dell’economia. A volte vogliono conoscere cose più semplici: se una ereditiera ha fatto sesso con un cantante e se una cantante si è rifatta le tette.

La sinistra non può competere con la cultura demenziale perché è diventata demente di recente e non ha esperienza. Non riesce a recuperare nemmeno le sue radici ideali perché le ha messe da qualche parte e non ricorda più dove. Cita a memoria spezzoni di frasi già dette: “ammortizzazioni sociali … no, forse “ammortacci loro”, no, ah! ecco, “ammortizzatori sociali”. E ripete con compiacimento l’espressione che aveva sulla punta della lingua. Poi torna alle sue occupazioni: “sogna” di controllare una banca o di cambiare aspetto. Si fa il lifting cambiando nome, ma la gente ignorante preferisce sapere se ha avuto buon esito il lifting di quella bonazza simpatica di quel programma “popolare”.
La sinistra annoia a morte, non è seria né appassionante. Soprattutto è dissociata dal mondo reale e impegnatissima a contemplarsi l’ombelico, di cui, ovviamente alla gente non frega molto.

La sinistra continua a raccogliere voti di persone per bene di solide convinzioni che hanno paura di sprecare voti e continua a perdere voti di persone per bene di solide convinzioni che pensano di sprecare voti comunque. E le persone per bene senza solide convinzioni si ritirano a guardare l’ombelico, non quello dei partiti di sinistra, ma il loro particolarissimo ombelico, e si annoiano comunque. Ogni tanto alzano gli occhi e vedono … non vedono niente e non sanno cosa cercare. Ammazzano il tempo senza viverlo perché vedono una società che non è comunità. Perché non vedono nessuno che suggerisca che è possibile essere comunità. Nessuno che li scuota dal torpore con un pizzico di passione per un mondo migliore fatto di persone che cercano una felicità condivisa.

Le persone hanno mille paure, chiusure, conflitti interiori e privatissimi, che la società non può sanare, ma che può acuire o in qualche misura limitare. Chi, lasciato a se stesso non sa che fare della sua vita, del suo tempo, del tempo della sua vita, può essere abbandonato oppure invitato a condividere con altri l’impegno per comprendere meglio la vita comune e per migliorarla. La sinistra, rinunciando a convogliare l’energia delle persone in un progetto comune, nella realizzazione, anche parziale di un progetto condiviso ha la responsabilità storica di non aver opposto il sogno di una bella avventura comune alla seduzione del potere che preferisce che ogni cittadino sia isolato, impotente, intontito e dedito, in tale isolamento, a spiare le vite degli altri. Vite banali degli altri sbattute in TV, vite non orientate alla realizzazione di qualcosa perché orientate solo a diventare o restare pubbliche, note, osservate nella loro incompiutezza.

Il cittadino isolato dagli altri, preoccupato per le sue sfighe personali, stanco e frustrato, se non ha strumenti personali, si “rilassa” osservando ciò che fanno gli altri, quelli finti, quelli lustrati dai maghi della comunicazione di massa, quelli che ridono sempre o che parlano solo per parlare. Quelli che parlano e agiscono con facilità in una scatola che lo spettatore con altrettanta facilità può telecomandare tra uno spot e l’altro, senza decidere nulla, senza capire nulla, senza sognare nulla, restando “in pausa”. Restando imprigionato in una rete di pause.
Pause dalle angosce non risolte, pause dalle frustrazioni lavorative, pause dalla fatica di stare con gli altri. Pause che rendono non vissuto il tempo personale e che rendono le persone vulnerabili a idee semplici, ma malefiche e mefitiche, come la rabbia verso “gli altri”, verso quelli che non sono personaggi ma persone reali, rabbia verso le soluzioni complesse a problemi complessi e fame. Tanta fame di soluzioni semplici, di colpe da dare, di sicurezze da catturare con piccoli gesti e con la sottomissione a chi raccoglie l’essenza della stupidità di tante vite non vissute e la propone come una via d’uscita dalla noia, dopo aver venduto noia sotto le sembianze del divertimento.
La gente ci casca perché vuole sentire, pensare, agire poco. Ma ci casca anche perché non ha nemmeno un invito a danzare con altri, a sognare cose nuove, cose belle, cose buone.
Così si crea una convergenza terrificante: chi vuole tenersi il potere e usa l’ipnosi della banalità, chi potrebbe opporsi e si astiene dal farlo, chi non sa che fare e fa le cose più banali.
Siamo in caduta libera, in un tempo fatto di pause. Raffiche di pause che costituiscono una sorta di prigione dei sentimenti e dell’intelligenza.

Non ci sono soluzioni facili. Militare in un partito o movimento di sinistra e cercare di contribuire a migliorarlo? Stare da parte e votare di volta in volta il meno peggio? Non votare proprio e informarsi su come vanno le cose in attesa di un momento migliore per fare qualcosa? Tutte risposte di sinistra, se maturate consapevolmente in un periodo di deriva globale della sinistra storica.
Non è importante per ora stabilire quale sia la scelta migliore fra queste. Ciò che conta è che non scompaia la cultura dell’eguaglianza, della libertà, dell’impegno. E che permanga in spazi grandi o piccoli un dignitoso, disinteressato e intransigente dissenso dalle idee vergognose della destra e dalle idee annacquate della sinistra.

Questo blog non è un blog politico in senso stretto. Le persone che scrivono su questo blog non hanno le stesse idee sul “che fare” a livello politico. In comune hanno l’amore per la vita, il rispetto per le persone (che non coincide con il rispetto per qualsiasi azione compiuta dalle persone), il rispetto per gli animali, per la natura. Le persone che lavorano per il blog non intendono convergere su obiettivi politici specifici o indurre i lettori a fare specifiche scelte politiche. Condividono semplicemente l’idea che una convivenza più fraterna che predatoria, una socialità più comunicativa che manipolativa e un impegno per aumentare la felicità anziché l’infelicità siano obiettivi perseguibili e da perseguire se si fa politica. Condividono l’idea che fare politica al di fuori di questo orizzonte ideale sia fare cattiva politica. Solo per questo si oppongono a qualsiasi idea di destra come a qualsiasi progetto di violenza distruttiva.

Questo blog vuole essere uno spazio di riflessione e di confronto sui temi che la destra detesta e che la sinistra sottovaluta: l’esistenza delle persone, la dimensione sociale delle esistenze individuali, il tempo vissuto dalle persone, ovvero ciò che la politica può massacrare o tutelare. Vuole essere anche uno spazio di riflessione e di confronto sulla vita degli animali, che nella società “impersonale” viene normalmente calpestata, e sulla vita della natura che nella società basata sul profitto viene normalmente offesa e devastata.

Questo blog vuole essere una piccolo messaggio in una piccola bottiglia gettata in un grande oceano come il web.
Se anche solo un giovane sarà stimolato a crescere con più passione per la vita, se un solo anziano sentirà meno rabbia verso la vita, se una sola persona tradirà un suo pregiudizio il blog avrà svolto la sua funzione.

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