Premessa generale (relativa a tutti i post)

Questo blog esiste grazie ai contributi di vari autori. Il gruppo iniziale (che contiamo di allargare) non è omogeneo per molti aspetti (e non potrà né dovrà mai esserlo), ma condivide l’idea che il tempo della vita meriti di essere vissuto con consapevolezza e passione, anche se la cultura di massa, i rituali sociali .. (continua a leggere la premessa generale)

mercoledì 15 luglio 2009

Si prega di non disturbare ... il parto e la nascita


Da quando, verso la fine degli anni '60, la gestione del parto è diventata prassi ospedaliera, si è persa completamente la naturalezza del parto quale tappa fisiologica nella vita di una donna e di un bambino. La “medicalizzazione” del parto ha coinciso con la sua “disumanizzazione”.

Sono rarissime oggi le donne che pensano al loro primo parto come ad un evento naturale rientrante nelle loro capacità. Tutte le donne, o quasi, le cui madri hanno partorito in ospedale, danno per scontato che l'unico modo possibile e “sicuro” per partorire, sia in ospedale, ancora meglio se in un ospedale dotato del reparto di Neonatologia.
La mentalità dell'ambiente ospedaliero – vale a dire dei medici e dei paramedici che ci lavorano – è tale per cui, chi entra in ospedale è malato fino a prova contraria. Così succede anche per la donna che deve partorire e per il neonato. Per questo motivo si effettuano moltissimi controlli sulla madre e sul bambino.

Abitualmente, la donna gravida, anziché pensare che tutto andrà bene fino a prova contraria (sintomi, percezioni) pensa di rivolgersi ad un ginecologo (esperto di patologia), per delegargli la gestione completa della sua gravidanza. In tal modo si considerano “eventuali problemi”, ma non si rafforza la fiducia della donna nella sua capacità di far nascere un bambino. Il peggio arriva però al momento del parto.

E' ormai riconosciuto in campo scientifico, che al momento del parto, se l’ambiente non è disturbante, madre e neonato liberano fisiologicamente un cocktail di ormoni fondamentali (ossitocina, endorfine, prolattina) che favoriscono la riuscita del parto.
Questi ormoni vengono liberati al momento giusto e nella dose giusta se l’ambiente del parto è adeguato ai bisogni fisiologici e psichici della mamma. La mamma non deve sentirsi osservata, ha bisogno di calore, di acqua, di cibi energetici e di libertà di movimento. Deve poter assumere le posizioni che la fanno sentire meglio, non deve ricevere stimolazioni esterne tali da indurla a focalizzare la sua attenzione a livello razionale. Non deve essere distratta da discorsi inutili, ha bisogno di luci tenui e di potersi fidare di chi ha intorno per potersi abbandonare al processo del parto come quando si abbandona al sonno.

Il mancato rispetto di questi bisogni interferisce con i naturali processi fisiologici: se l’ambiente blocca la dominanza del sistema parasimpatico, favorisce la dominanza del sistema simpatico che stimola altri ormoni e ostacola non poco il parto.
Ad esempio, se una mamma in travaglio si sente dire (da un medico o da un'ostetrica) “se non fai così il bambino può avere problemi seri !” viene stimolata a produrre adrenalina (che è antagonista rispetto agli ormoni del parto) e arriva a contrarre (anziché rilassare) i muscoli (collo dell'utero compreso), prolungando o bloccando tutto il processo.
Gli ormoni liberati durante il parto sono gli stessi che si liberano durante i rapporti sessuali (“ormoni dell'amore”) e ovviamente nessuna persona equilibrata può far sesso in presenza di altre persone che la osservano e le dicono cosa fare per abbandonarsi o provare più piacere!

Purtroppo, a queste interferenze si aggiungono normalmente vari interventi medici che in molti ospedali fanno parte del protocollo e sono finalizzati all’accelerazione dei parti ritenuto “a progressione lenta”: obbligo di posizione litotomica, infusione di ossitocina sintetica, manovre di Kristeller, uso di ventosa, rottura prematura delle membrane, episiotomia, ecc. Tutti interventi che aumentano i rischi di complicazioni e che non vengono quasi mai segnalati alla mamma; sono eseguiti di routine per facilitare il compito degli operatori e ottimizzare il tempo dedicato alle partorienti (che ha costi elevati per gli ospedali!).

In questa prospettiva vanno considerate anche le nascite programmate quando il travaglio non è ancora iniziato: induzione del parto alla quarantaduesima settimana, anche in assenza di segni di sofferenza fetale, e taglio cesareo programmato per motivi discutibili (ad es. per ridurre il dolore, in caso di eccessivo peso del bambino, di presentazione podalica o di parto gemellare).
Un capitolo a sé è quello dell'uso dell'analgesia epidurale per evitare il dolore delle contrazioni del parto; anche questo trattamento farmacologico aumenta i rischi di complicazioni e il numero dei parti cesarei.

E' possibile oggi partorire nel rispetto dei naturali processi fisiologici e della dignità della donna? E' possibile con un ritorno al passato. E’ possibile se si rivaluta la possibilità di tornare a partorire nell'intimità della casa con un'ostetrica che segue la donna fin dall'inizio della gravidanza per instaurare un rapporto di fiducia. Tale rapporto di fiducia è infatti indispensabile per la donna nel momento del parto.

Diverse leggi regionali in Italia prevedono la possibilità, in caso di gravidanza fisiologica, di partorire liberamente in ospedale, in casa maternità o a domicilio e prevedono un rimborso di gran parte della spesa sostenuta. E la letteratura scientifica moderna conferma che il parto a casa è più sicuro del parto in ospedale. Questo è un inizio di un percorso tutto da fare.

Giorgia

Bibliografia:

– “Psiconeuroendocrinologia della nascita”, Michel Odent, Quaderni di D & D
– “L'agricoltore e il ginecologo”, Michel Odent, Ed. Il leone verde
– “La gioia del parto”,Ina May Gaskin, Bonomi Editore
– “Onorare la Madre “, AA.VV. Quaderni di D & D, 2006
– “Venire al mondo e dare alla luce”, Verena Schmid, Ed. Urrà 2008
- “Per una nascita senza violenza”, Frédérick Leboyer, Bompiani 2007
- "L'accoglimento del neonato", L.Proietti, - Quaderni D&D, Firenze 2006


Link utili:

-www.mipaonline.com
-www.birthkeeper.com
-www.birthworks.org\primalhealth
-www.marsupioscuola.it
-www.lllitalia.org
-www.mami.org

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