Premessa generale (relativa a tutti i post)

Questo blog esiste grazie ai contributi di vari autori. Il gruppo iniziale (che contiamo di allargare) non è omogeneo per molti aspetti (e non potrà né dovrà mai esserlo), ma condivide l’idea che il tempo della vita meriti di essere vissuto con consapevolezza e passione, anche se la cultura di massa, i rituali sociali .. (continua a leggere la premessa generale)

mercoledì 1 settembre 2010

Adiantum

Pubblichiamo con piacere la pagina contenente la "missione" di una associazione che abbiamo inserito tra i "siti amici":


ADIANTUM, tenuta a battesimo in occasione del Simposio di Nisida (12-13 giugno 2008 - Dall'Affido Condiviso alla Separazione Mite), costituisce un centro di aggregazione che dà maggiore visibilità e forza a tutti i suoi aderenti e alle rispettive iniziative, amplificandone i risultati sull’intero territorio nazionale.
L’Associazione rispetta e adotta i principi contemplati nei seguenti atti e protocolli nazionali e internazionali:
* Dichiarazione di Ginevra del marzo 1924.
* Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 10.12.1948.
* Convenzione Europea per la Salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali del 4.11.1950.
* Dichiarazione dei Diritti del Bambino del 20.11.59.
* Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 20.11.89 (detta Convenzione di New York).
* Carta di Noto (aggiornamento del 7 luglio 2002).
* Carta di Treviso (nuovo testo del 30 marzo 2006)
* L. 54 del 28 Febbraio 2006 (c.d. Affido Condiviso) e sue successive modifiche e integrazioni
* Carta Etica per la Bigenitorialità (16 marzo 2008)

Finalità e Obiettivi
ADIANTUM si occupa di sensibilizzare la Società Civile contro ogni forma di “privazione”, a danno dei bambini, di tutte le più elementari forme di garanzia costituzionale, quali il diritto ad avere una famiglia, due genitori, una casa, una istruzione, una vera tutela della salute e ad essere accolti benevolmente nel nostro territorio.
L’Associazione, in particolar modo, intende fornire strumenti alla collettività per sensibilizzarla verso i sintomi più evidenti del Disagio Giovanile, quali il bullismo, l'alcoolismo e la tossicodipendenza adolescenziali, i disturbi dell'alimentazione e la dispersione scolastica, solo per citare i più gravi e diffusi. Tali fenomeni sono strettamente legati, a ben vedere, anche ad un frequente “assenteismo genitoriale”, fenomeno spesso presente anche in costanza di unione della coppia coniugale.
L'attuale assetto della cultura giudiziaria nel Diritto di Famiglia, infatti, ha cominciato ad alimentare, nelle nuove generazioni, un atteggiamento di “prevenzione culturale” verso quegli istituti (il matrimonio, la famiglia normo-costituita, la solidarietà familiare/parentale) che fino a un decennio fa costituivano il fondamento della Società Civile. Questo stesso assetto, inoltre, contribuisce ad amplificare sentimenti di paura e diffidenza verso gli operatori della Giustizia, alimentando la percezione di una diffusa discriminazione in tema di tutela dei minori e della genitorialità. E tale timore, a ben vedere, trova la sua motivazione in una prassi giudiziaria che tende ad una “separazione” dei minori dal proprio nucleo familiare - spesso da entrambi i genitori -, come è documentato dal ricorso dei tribunali italiani all'affidamento a terzi, nonché dalle separazioni forzate dei piccoli immigrati dai loro genitori all’atto dell’ingresso, sia pure in clandestinità, nel nostro Paese.
Quale primaria forma di tutela, devono trovare attuazione i piani di accompagnamento individuale e familiare, previsti come passaggio obbligatorio antecedente a qualunque attività giudiziale. Le fasi di tale attività, nell’ambito della presentazione della domanda di separazione, devono necessariamente prevedere un tentativo di riconciliazione, la presa di coscienza dei problemi scaturenti dalla separazione, l’elaborazione di modalità di sostegno e il progetto educativo per i figli, i compiti specifici attribuiti a ciascun genitore, nonché i tempi e le modalità di permanenza presso ciascuno di essi.
ADIANTUM, pertanto, promuove con determinazione l'esperienza di quei paesi in cui la Mediazione è stata imposta quale passaggio obbligato, producendo un aumento considerevole degli accordi consensuali, e compie tutti gli atti che possano favorire l’integrazione di minori e genitori provenienti da altri paesi. Recentemente il Parlamento Europeo si è espresso a favore della Mediazione e ha approvato una direttiva (23 Aprile 2008) che intende facilitarne l'accesso a tutti garantendo anche un'equilibrata relazione tra Mediazione e procedimento giudiziario. ADIANTUM lavora per il rafforzamento di questa nuova risorsa, e per la introduzione nel nostro ordinamento di criteri e parametri oggettivi non solo per l’accesso alla professione di mediatore familiare e culturale, ma anche per la creazione di centri polifunzionali di applicazione dei piani di accompagnamento familiare e di integrazione sociale (Composizione Familiare). Contro le discriminazioni In Italia, a ben vedere, la discriminazione genitoriale di genere ha prodotto, nel tempo, un chiaro riverbero giuridico nelle due diverse categorie di figli italiani: quelli nati nel matrimonio (competenza del tribunale ordinario), e quelli nati al di fuori di esso (competenza del tribunale dei minori). Ciò stride fortemente con il Diritto Naturale e con le più elementari norme della convivenza civile, nonché con gli enunciati della nostra Costituzione. La nostra associazione, pertanto, intende impegnarsi per una totale abrogazione della competenza del Tribunale per i Minorenni nelle vicende di separazione, le cui prassi non prevedono il contraddittorio fra le parti e arrivano a produrre provvedimenti di abnorme iniquità, sensibilizzando le istituzioni coinvolte verso l'adozione di rigorosi criteri di selezione per gli operatori che ne costituiscono l'asse tecnico/operativo (magistrati, giudici onorari, assistenti sociali).

Contro l’Impossessamento Filiale
La Famiglia, antropologicamente, fa da sfondo a tensioni di varia natura. Queste possono risolversi in semplici “conflitti di coppia”, oppure dar luogo a fatti penalmente rilevanti. Naturalmente, tali fenomeni possono realizzarsi in qualunque tipologia di relazione interpersonale, ma divengono “specifici” allorquando realizzati in seno ad un gruppo di soggetti legati da una relazione di parentela, matrimonio o convivenza. Sebbene il legislatore italiano negli ultimi anni abbia posto particolare attenzione nei confronti di reati commessi “da e nei confronti” di minori, l’attuale panorama normativo presenta alcune lacune. Il problema principale risiede nella circostanza secondo la quale il minore è considerato giuridicamente “incapace”, ovvero è un soggetto che acquisisce la capacità giuridica con il raggiungimento della maggiore età. Da ciò consegue che il egli non è autonomo soggetto di diritto. L’oggetto giuridico del reato è riconducibile all’esercizio della potestà genitoriale, o tutelare. Pertanto egli potrà essere manipolato, violato nella sua sfera psichica, privato dell’affetto dell’altro genitore (o di entrambi), ma a ciò non seguirà alcuna tutela giuridica, nessun intervento d’ufficio, nessuna obbligatorietà dell’azione penale. Pertanto non esiste una vera e propria norma che sanzioni un soggetto/genitore che, per esempio, istighi la prole a rifiutare i rapporti con l’altro genitore, o in modo subdolo eluda anche le stringenti disposizioni del giudice e disponga il trasferimento coatto dei figli dal loro contesto ambientale, frapponendo all’altro genitore una distanza geograficamente non sostenibile al chiaro scopo di escluderlo dalla loro sfera affettiva. La conseguenza più grave e frequente della dissoluzione dell’unione familiare, che si è fatta strada grazie al suddetto vuoto normativo, è dunque il c.d. IMPOSSESSAMENTO FILIALE, che contiene in se quell’elemento psicologico (lo stato di soggezione) a cui soggiace una persona giuridicamente “incapace” e si sostanzia in una combinazione di comportamenti aventi natura prettamente fisica (sottrazione) e psicologica (plagio, stato di soggezione, mistificazione).
Il Legislatore dovrà, nell’immediato futuro, perseguire scelte di politica giudiziaria quanto mai “forti e determinate”, in linea con il costante mutamento del tessuto sociale, volte a sanzionare condotte altamente lesive in primo luogo per il soggetto più debole e svantaggiato, ovvero il minore; ma in definitiva lesive dell’intera Collettività.

Nuova Cultura nelle unioni e nelle crisi familiari

ADIANTUM intende diffondere la cultura della Bigenitorialità, facendo in modo che essa venga riscoperta non soltanto nell’insorgenza della crisi familiare, ma anche e soprattutto quando la famiglia è ancora unita. Ancora oggi, infatti, la cosiddetta “delega alla madre” nei compiti di cura della casa e dei figli caratterizza, anche se in misura minore rispetto al passato, l'“Agenzia Familiare” in Italia.
Le responsabilità educative, che di norma dovrebbero fare capo ad entrambi i genitori, vengono spesso delegate a quello maggiormente presente in casa . La separazione fa emergere improvvisamente questa differenza nei ruoli, rendendo necessaria una “riscoperta” del proprio ruolo da parte dei padri, ai quali vanno forniti strumenti e conoscenze che in costanza di unione erano riservati/delegati alla madre.
ADIANTUM traduce questo principio in iniziative culturali ed editoriali (convegni, giornate gratuite di formazione ai genitori, centri di ascolto, opuscoli, libretti, pieghevoli divulgativi, spot televisivi e radiofonici) coinvolgendo, oltre alle professionalità interessate, le scuole italiane, le quali costituiscono il più accessibile polo di aggregazione delle famiglie, nonchè il luogo fisico dove è più evidente il frutto di quel profondo cambiamento sociale che rende oggi necessario integrare i minori provenienti da altri paesi con quelli italiani.
Per affermare una nuova cultura della genitorialità e della cittadinanza, ADIANTUM promuove il dialogo duraturo con le associazioni femminili che vogliano intavolare una collaborazione realmente costruttiva, al fine di trovare nella tutela dei minori, non solo nella separazione, un immenso terreno culturale da coltivare insieme, uomini e donne, al fine di evitare che lo scontro di genere, tuttora in atto, continui all’infinito.
Per raggiungere gli obiettivi culturali prefissati, però, bisogna scoraggiare con fermezza i comportamenti anti-culturali, prendere decisioni coraggiose, comprendere e tollerare gli atteggiamenti occasionalmente antisociali, ma sanzionare e punire chi ne fa uso con continuità.
ADIANTUM centra l'attenzione sui genitori, i quali sono a pieno titolo le prime professionalità a cui erogare formazione, e incentiva in ogni ambito la diffusione di un Patto Genitoriale basato sulla pariteticità dei ruoli e dei compiti di cura, nel quale le coppie che si avvicinano alla formazione di un nuovo nucleo familiare possano sempre riconoscersi.

La Famiglia Genitoriale
Per consentire la realizzazione di una Nuova Agenzia Familiare, che sia la prima basilare forma di tutela dei minori, bisogna creare un assetto normativo che sia la culla di una nuova cultura basata sulla Responsabilità Genitoriale Partecipata, accettando l'assunto secondo cui, in presenza di figli, non è possibile cancellare il legame indissolubile, tipico dell'Istituto Familiare, che proprio la nascita dei figli ha dettato.
La Famiglia, in quanto basata anche sulla genitorialità responsabile, continua ad esistere anche dopo la disgregazione della coppia, ed è proprio la negazione di questo legame che costituisce una vera e propria “scoria” culturale da eliminare.
La Famiglia deve essere innanzitutto una FAMIGLIA GENITORIALE, e ADIANTUM ne promuove il giusto riconoscimento sociale e culturale.


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